Uffici Nomisma

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L’intervento di progettazione d’interni per gli uffici Nomisma si colloca al piano quinto e sesto di Palazzo Davia Bargellini, uno dei più prestigiosi e meglio conservati palazzi senatori di Bologna. Il programma funzionale prevede lo spostamento iniziale di due aree di ricerca della società, attualmente locate al piano nobile.

Al sesto piano vi è la grande aula coperta da capriate lignee, nello spazio di maggior pregio. In questo ambiente scenografico sono concentrate la maggior parte delle postazioni di lavoro, gli uffici dei due capi area, due sale riunioni e alcuni spazi di servizio e di accoglienza dei visitatori. Il pregio di questo luogo, esaltato da un precedente progetto di restauro molto accurato, risiede nella qualità dello spazio continuo chiuso dal soffitto a capriate lignee magnificamente conservate, dalle proporzioni dell’insieme e dalla prevalenze di una illuminazione naturale zenitale in ragione dei vincoli della Soprintendenza, limitatamente contrappuntata da memorabili viste sui tetti della città e le colline.

La scelta dell’open space è stata concepita come risposta alla qualità del contesto, finalizzata tanto al mantenimento di un complessivo senso di trasparenza ed unità quanto al desiderio di costruire un senso di operosa comunità di ricerca. La volontà di contemperare tali obiettivi con l’esigenza di un certo grado di privacy ha consigliato una progettazione per cluster relativamente autonomi, gravitanti attorno a un’asta centrale di servizi. Infatti a ogni cluster di 4 o 6 postazioni di lavoro vengono garantite privacy e indipendenza grazie al posizionamento delle scaffalature USM che agiscono pertanto come sistema di partizionamento leggero e all’articolazione dell’impianto illuminotecnico progettato con Viabizzuno. Ai capi area è garantita una maggiore privacy, poiché hanno a disposizione un ufficio singolo con sistema di pareti vetrate UNIFORM dal quale è possibile percepire l’intero spazio. Sono stati garantiti accessi distinti per ospiti e dipendenti. Il posizionamento delle stanze dei capi area, eccentrico rispetto all’ambiente di lavoro, permette contestualmente un controllo dell’attività di ricerca e degli accessi degli ospiti.

Al quinto piano lo spazio è caratterizzato dalla presenza di capriate a tutta altezza, i cui puntoni scendono fino a terra e le cui catene sono integrate nella struttura di solaio. Queste strutture vincolano decisamente i gradi di libertà nella fruizione dello spazio e nel disegno del layout interno, pur costituendo elemento spettacolare nello stesso. Il programma funzionale comprende un’area segreteria, postazioni di lavoro, un archivio e sale riunioni. La presenza delle capriate diventa l’elemento ordinatore della proposta, traducendosi da vincolo in opportunità. Le unità di lavoro, organizzate a coppie, si sviluppano perpendicolarmente alle strutture, così come le scaffalature. In questa zona si è resa necessaria una progettazione ad hoc dell’impianto illuminotecnico a causa della morfologia del soffitto che non è adatta al pendinamento dei punti luce, come avviene nel sesto piano, in ragione delle vernici ignifughe utilizzate.  Si è scelto quindi di alimentare il sistema di illuminazione dal pavimento. In quest’ottica i corpi illuminanti non vengono sospesi, ma bensì ammorsati alla capriata in maniera non invasiva, studiando con Viabizzuno un elemento speciale che reinterpreta procedimenti tradizionali valorizzando il ruolo della componente strutturale.

Fa eccezione la soluzione adottata nella sala riunioni, in cui la soluzione illuminotecnica si allinea all’orditura secondaria del coperto, esaltandone la monodirezionalità.