Il progetto intende opporre alla cultura predominante dell’oggetto edilizio isolato e autoreferenziale un sistema articolato e dinamico di corpi di fabbrica, capaci di rispondere alle esigenze funzionali del bando, generando allo stesso tempo spazi urbani chiaramente gerarchizzati. Una particolare attenzione è stata riservata alla definizione delle caratteristiche del corpo di fabbrica; la scelta di sbilanciare fortemente l’uso degli spazi interni dell’edificio ha garantito un aumento complessivo della flessibilità dell’intervento, rispondendo contemporaneamente alla richiesta di massimizzare il rendimento energetico dell’edificio nel quadro di una proposta fortemente integrata.. La morfologia dei corpi di fabbrica, che si piegano per assecondare i limiti posti dal lotto di intervento- tanto verso Pero quanto verso Milano- senza per questo rinunciare alle condizioni di orientamento ottimali, permette inoltre di ottenere con facilità concentrazioni e rarefazioni volumetriche, allargamenti e restringimenti della sezione trasversale, sovrapposizioni e compenetrazioni degli spazi di lavoro, ovvero situazioni capaci di generare ricchezza e varietà sorprendenti, pur rispondendo alla funzionalità complessiva dell’intervento. La ricerca dei migliori orientamenti e le scelte dei materiali in ragione della sostenibilità energetica va intesa come portato congruente di una visione olistica del progetto e della relativa sostenibilità In estrema sintesi il progetto si pone consapevolmente quale momento di sintesi tra le esigenze di controllo energetico richieste dal bando e il sistema di vincoli/opportunità offerti dal contesto di appartenenza.