Il progetto per la nuova sede della Mytilineos, leader internazionale nel settore delle energie rinnovabili, si colloca al 7° piano di Palazzo Montecatini. Quest’ultimo, realizzato su progetto di Giò Ponti negli anni 1935-38, rappresenta un emblema della politica autarchica del ventennio fascista, oltre a risultare un pionieristico esempio di corporate identity industriale nel nostro paese. In termini tipologici, l’impianto adottato deriva da un’attenta rilettura dell’isolato di tradizione borghese, di cui reinterpreta le gerarchie urbane, traducendole in un’architettura stilisticamente e funzionalmente unitaria. Ne deriva un impianto ad “H”, che prevede servizi comuni e collegamenti verticali nel braccio di connessione trasversale tra le due ali laterali, a prevalente sviluppo longitudinale, prospicienti la viabilità pubblica. Della summenzionata pianta tipo, gli uffici utilizzano un solo corpo di fabbrica, triplo strutturale, caratterizzato da un corridoio passante che distribuisce vani utili su entrambi i lati, parzialmente affacciati sull’ingresso ad avancorte e sul cortile comune di servizio. La presenza di Ponti è oggi riconoscibile unicamente nel sistema di facciata, vincolato, e nel sistema di scaffalature in alluminio previsto e realizzato sotto i davanzali delle finestre. La richiesta del committente di una soluzione distributiva a open space entra pertanto in tensione con le condizioni di vincolo esistenti. La soluzione realizzata, pertanto, si configura come cluster di stanze, variabili nelle dimensioni e nella relativa geometria, la cui configurazione può facilmente variare al mutare delle necessità del lavoro. Determinante, in tale prospettiva, è la caratterizzazione delle pareti attrezzate che qualificano le singole “stanze”, di cui vengono a definire le soglie di reciproca transizione, così suddivise in “individuali”, “collettive” e “comuni”. Le prime sono destinate ai ruoli dirigenziali; le seconde agli operativi dei singoli dipartimenti in cui sono articolate le attività della multinazionale, mentre le ultime comprendono tutti i servizi alla persona, dall’accoglienza, al tempo libero, alla ristorazione e alle sale riunioni. In questo modo, l’originaria subordinazione dei vani al corridoio viene contraddetta, trasformando quest’ultimo da spazio servente a semplice attraversamento di spazi caratterizzati da soluzioni materiche e cromatiche differenti, riconducibili alla coerenza delle partizioni interne.